Soddisfare gli obiettivi di sostenibilità e degli investitori sostenendo la biodiversità

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In breve

  • La riduzione della perdita di biodiversità può contribuire a rispettare l’agenda degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite e a compiere progressi rispetto agli obiettivi in materia di acqua, suolo, fauna marina, salute e povertà.
  • Riteniamo che si debba agire con urgenza a favore degli ecosistemi naturali. I governi dovrebbero adottare incentivi volti a premiare la protezione e la salvaguardia e a sanzionare coloro che vi trasgrediscono. Incentivi e soluzioni incentrati sulla biodiversità potrebbero rivelarsi vantaggiosi per aziende e investitori con una view di lungo termine.
  • La conferenza delle Parti (COP 15) della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) è prevista per dicembre 2022, con 21 obiettivi di azione entro il 2030, tra cui la tutela e il ripristino delle aree terrestri e marine a livello globale.
  • In qualità di investitori, vorremmo vedere dei progressi nella misurazione e nel monitoraggio dell’impronta sulla biodiversità di un Paese, di una società e/o di un fondo. La Vontobel Conviction Equities Boutique si propone di investire in società che contribuiscono a migliorare la nostra vita, a ridurre al minimo l’impronta ecologica e a ottenere risultati finanziari.

La tutela degli ecosistemi può contribuire a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e quelli degli investitori

Le parole di un brano di Joni Mitchell di qualche decennio fa “…they paved paradise and put up a parking lot” (“…hanno asfaltato il paradiso e ci hanno costruito un parcheggio”) potrebbero essere state scritte oggi. L’uomo ha consumato e deturpato sempre più le risorse naturali della Terra, disboscando le foreste, sovrasfruttando gli oceani e inquinando le fonti d’acqua. Dal 1970, anno in cui la cantante folk scrisse la canzone di successo “Big Yellow Taxi”, le popolazioni globali di mammiferi, pesci, uccelli, rettili e anfibi sono diminuite di uno sbalorditivo 68%. Si è verificato, inoltre, un netto incremento del tasso di estinzione di alcune specie.1

L’impatto della riduzione della perdita di biodiversità non può essere sottovalutato. La biodiversità è costituita da tutte le forme di vita che collaborano insieme per sviluppare un ecosistema che crea equilibrio e sostiene la vita. Fornisce le fonti naturali per la sopravvivenza: cibo, acqua pulita, medicine e riparo. Oltre a soddisfare questi bisogni umani fondamentali, la salvaguardia e il ripristino degli ecosistemi possono contribuire profondamente al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. Come nel caso del cambiamento climatico, che ha guadagnato l’attenzione di tutto il mondo, le aziende, gli investitori e la società nel suo complesso possono trarre vantaggio da soluzioni incentrate sulla biodiversità.

Possiamo dare un numero?

L’importanza della biodiversità è facile da capire, ma non da calcolare. Alcuni ci hanno provato e le loro conclusioni sono a dir poco sorprendenti. Secondo le stime del World Economic Forum e di Swiss Re, il valore della biodiversità supera i 40.000 miliardi di USD, pari a circa due volte il PIL degli Stati Uniti e a più della metà del PIL mondiale.2 Se questa stima fosse anche solo vicina alla realtà, ovviamente danneggiare il nostro capitale naturale sarebbe sciocco e costoso nel lungo periodo. In questo senso, il documento The Dasgupta Review3 descrive il costo occulto della liquidazione degli asset di capitale naturale come un vincolo per la creazione di valore a lungo termine.

Dalle api alle mangrovie: la biodiversità come moltiplicatore di sviluppo

In base agli studi condotti, la riduzione della perdita di biodiversità funge da efficace moltiplicatore per l’intera agenda degli SDG delle Nazioni Unite, considerando i vantaggi tra i vari obiettivi e i trade-off negativi. Di contro, l’attuale erosione della biodiversità e degli ecosistemi sta compromettendo i progressi compiuti rispetto al raggiungimento dell’80% degli obiettivi SDG in materia di acqua, suolo, fauna marina, salute e povertà.4

Le api, ad esempio, sono considerate un elemento centrale del sistema alimentare, poiché il 35% della produzione globale del cibo che mangiamo si basa sull’impollinazione naturale. Tra i 235 e i 577 miliardi di USD di produzione vegetale globale annua sono a rischio a causa della perdita degli impollinatori.5 La loro importanza per il raggiungimento dell’obiettivo SDG 2 (sconfiggere la fame) è evidente, al punto che alcuni ritengono che la loro messa in pericolo minaccerebbe la razza umana. Analogamente, la salute e la qualità del suolo sono fondamentali per la fertilità del terreno e la resa dei raccolti. Eppure, il degrado dei terreni ha già ridotto la produttività del 23% dei terreni globali.6

Le mangrovie fungono da agente mitigatore naturale grazie alla loro capacità di catturare e immagazzinare il carbonio (che contribuisce all’obiettivo SDG 13, lotta contro il cambiamento climatico), stabilizzare le coste e proteggere dagli tsunami7 e dall’erosione costiera. Per le barriere coralline la situazione è analoga. Mentre la perdita di habitat costieri e di protezione naturale aumenta i rischi di inondazioni e uragani per la vita e i beni dei 100-300 milioni di persone che vivono nelle zone costiere soggette a inondazioni centenarie8, la protezione delle mangrovie è una scelta ovvia.

Alcune popolazioni costiere dipendono dalla pesca e/o dal turismo per la loro sopravvivenza e la salute e l’abbondanza delle risorse marine sono fondamentali per evitare la povertà, in linea con l’obiettivo SDG 1 (sconfiggere la povertà). Per le popolazioni rurali dei mercati emergenti si tratta anche di una questione di genere, poiché sono soprattutto le donne a dipendere dalle risorse della biodiversità/foreste per il loro reddito (mentre gli uomini svolgono altri lavori), il che è importante per l’obiettivo SDG 5 (parità di genere). È importante notare che le Nazioni Unite definiscono esplicitamente la salvaguardia e l’impiego sostenibile dei nostri oceani, fiumi e mari, e la tutela, il ripristino e la promozione delle nostre foreste quali obiettivi a sé stanti degni di nota: rispettivamente l’obiettivo SDG 14 (vita sott’acqua) e 15 (vita sulla terra).

Perché gli investitori sono interessati alla biodiversità?

Alcuni sostengono che la biodiversità possa essere “il nuovo clima”. Questo perché molti degli obiettivi SDG non possono essere raggiunti senza la salvaguardia o il ripristino della biodiversità, compresi gli obiettivi climatici, che hanno già guadagnato l’attenzione del mondo. È, quindi, necessario intraprendere azioni urgenti a favore degli ecosistemi naturali e che i governi adottino incentivi per premiare la protezione e la salvaguardia e sanzionare invece coloro che vi trasgrediscono. L’attenzione politica potrebbe indurre le aziende a modificare le loro strategie e consentire la crescita dell’EPS per le imprese che hanno una copertura. Lo abbiamo già visto con gli incentivi per l’energia pulita, ad esempio, che hanno cambiato l’obiettivo fondamentale per gli investitori. Se la storia si ripetesse, le soluzioni incentrate sulla biodiversità potrebbero essere il luogo in cui investire con una visione a lungo termine. Investendo in società che risolvono i problemi e che si concentrano sul miglioramento, il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali e sul trattamento/smaltimento dei rifiuti, gli investitori possono ridurre la perdita di biodiversità, ottenendo al contempo opportunità di crescita a lungo termine e solidi rendimenti finanziari.

La nostra lista dei desideri per la COP15

A dicembre 2022, in Canada e in Cina, si terrà la 15° riunione della Conferenza delle Parti (COP 15) della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD).9 Nella bozza del Post-2020 Global Biodiversity Framework vengono stabiliti 21 obiettivi di azione per il 2030, tra cui:

  • Conservazione di almeno il 30% delle aree terrestri e marine a livello globale.
  • Ripristino di almeno il 20% degli ecosistemi d’acqua dolce, marini e terrestri degradati.
  • Riduzione del 50% del tasso di introduzione di specie esotiche invasive.
  • Riduzione di almeno la metà delle sostanze nutritive disperse nell’ambiente, di almeno due terzi dei pesticidi ed eliminazione dello scarico dei rifiuti in plastica.
  • Contributi ambientali ai fini della riduzione dei cambiamenti climatici a livello globale pari ad almeno 10 miliardi di tonnellate di biossido di carbonio equivalente all’anno.

In qualità di investitori, vorremmo vedere dei progressi nella misurazione e nel monitoraggio dell’impronta sulla biodiversità di Paesi, società e di conseguenza fondi e altri prodotti finanziari. La “Mean Species Abundance” (MSA) diventerà probabilmente l’equivalente delle emissioni di gas serra (GHG) in termini di impronta sulla biodiversità.10 Tuttavia, è difficile reperire dati sulla MSA a livello aziendale e attribuire responsabilità ed elogi ad azioni e attori umani specifici. Esiste un numero considerevole di iniziative volte a stabilire standard metodologici e, da ultimo, raccomandazioni per la stesura dei report.11 Conciliare le differenze potrebbe rivelarsi una sfida. Sarebbero utili maggiori indicazioni dall’alto e maggior armonizzazione da parte della COP15.

Vediamo, inoltre, che l’attenzione dei governi è attualmente concentrata su importanti questioni geopolitiche, rischi energetici, problemi connessi al costo della vita, crisi alimentari e altri temi importanti. In alcuni casi, questo ha innescato una temporanea battuta d’arresto delle politiche a favore dei terreni coltivati con metodo biologico (ad esempio, la strategia dell’UE Farm to Fork (F2F) con obiettivi entro il 2030, annunciata a maggio 202012). Pur ritenendo che affrontare la crisi alimentare sia una necessità urgente, speriamo che i politici riconoscano anche il ruolo delle soluzioni incentrate sulla natura e l’importanza di pianificazione ambientale, agricoltura intelligente, fertilizzanti organici, diete a base vegetale, biocarburanti di seconda generazione, gestione dei rifiuti ed economia circolare.

Il nostro team è orgoglioso di fare la sua parte. Individuando le aziende promettenti che forniscono soluzioni in questi settori e indirizzando verso di esse il capitale d’investimento, gli investitori possono puntare a ottenere un doppio dividendo: rendimenti interessanti a lungo termine, sostenendo al contempo la biodiversità.

 

 

 

 

 

Informazioni importanti: Gli investimenti che tengono conto di fattori ambientali, sociali e di governance («ESG»), gli investimenti sostenibili e i criteri utilizzati possono essere di natura soggettiva. Le considerazioni di cui si tiene conto nei processi ESG e sostenibili possono variare a seconda dei tipi di investimento e degli emittenti e non è possibile individuare e tenere conto di ogni singolo fattore per tutti gli investimenti. Le informazioni utilizzate per valutare tali componenti possono variare a seconda dei fornitori e degli emittenti, poiché questi criteri non sono definiti in modo uniforme. Questo approccio di investimento potrebbe perdere opportunità di mercato altrimenti disponibili per strategie che non utilizzano tali criteri. Non vi è alcuna garanzia che i criteri e le tecniche impiegati abbiano successo.

1. Fonte: https://www.worldwildlife.org/pages/what-is-biodiversity.
2. In base a una ricerca condotta dal World Economic Forum in collaborazione con PwC, “44.000 miliardi di USD di valore economico [...] dipendono in misura moderata o significativa dalla natura e dai suoi servizi e sono pertanto messi a rischio dal degrado naturale” (gennaio 2020). Secondo Swiss Re, il 55% del PIL mondiale del 2018 (o 41.700 miliardi di USD) dipende dalla biodiversità e dai servizi ecosistemici ad alto funzionamento.
3. Analisi condotta dall’economista Sir Partha Dasgupta per conto del governo britannico: The Economics of Biodiversity, 2021 ( https://www.gov.uk/government/publications/final-report-the-economics-of-biodiversity-the-dasgupta-review ).
4. Nazioni Unite, Environmental Management Group, Supporting the global biodiversity agenda, 2020 ( https://unemg.org/wp-content/uploads/2021/04/EMG-Biodiversity-WEB.pdf ).
5. IPBES, Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services, 2019 ( https://ipbes.net/global-assessment ). Spesso descritto come “l’IPCC per la biodiversità”, l’IPBES è un organismo intergovernativo indipendente che comprende 139 governi membri.
6. IPBES, Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services, 2019.
7. Una fila di mangrovie lungo la costa può ridurre notevolmente l’altezza delle onde.
8. IPBES, Global Assessment Report on Biodiversity and Ecosystem Services, 2019.
9. https://www.cbd.int/meetings/COP-15
10. Misura l’abbondanza relativa media delle specie autoctone in una data area, rispetto alla loro abbondanza originale quando l’ecosistema è intatto. Un parametro MSA pari al 100% significa che l’ecosistema è intatto o incontaminato.
11. Tra le più importanti vi sono le seguenti: Task force for Nature Related Financial Disclosure (TNFD), Tassonomia UE, Climate Disclosure Standards Board (CDSB), Biodiversity Impact Analytics powered by the Global Biodiversity Score (BIA-GBS) e Corporate Biodiversity Footprint (CBF).
12. Fonti: Politico, Brussels braces for ‘acrimonious’ fight over reducing pesticides, 8 agosto 2022 ( https://www.politico.eu/article/brussels-brace-acrimonious-fight-reducing-pesticide /); FT, EU reviews sustainable food plans as Ukraine war disrupts imports, 20 marzo 2022 ( https://www.ft.com/content/f99d784c-0448-4552-ab8b-e77ed68ea173 ).

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