Le risorse sono un fattore chiave della geopolitica. L’accesso alle risorse definisce la capacità di un Paese di sopravvivere e mantenere o migliorare il tenore di vita della sua popolazione e limita la sua sfera di influenza geopolitica. Le risorse e i relativi prezzi sono inscindibilmente legati agli investimenti.
«La storia delle risorse è la storia degli investimenti.»
La domanda mondiale riguardo l’attività di estrazione delle materie prime è destinata ad aumentare nel corso di questo secolo. La concorrenza per le risorse ne determina la scarsità e, in tal senso, la crescita demografica è un fattore chiave. A sua volta, la scarsità determina una pressione sui prezzi, che potenzialmente può influire in modo radicale sugli investimenti a livello mondiale.
Le risorse e i relativi prezzi costituiscono il nucleo essenziale degli investimenti. Di conseguenza, investimenti a prova di futuro richiedono la conoscenza del mondo in cui operiamo oggi e che erediteremo domani. Le risorse, letteralmente, plasmano il mondo.
La scarsità delle risorse rimarrà un tema fondamentale per la geopolitica, influenzando in misura significativa gli investimenti e i mercati finanziari, poiché le considerazioni geopolitiche sovvertono i principi di domanda e offerta. La disponibilità di risorse è fondamentale per gli investitori in tutto il mondo, poiché potenzialmente può avere un impatto significativo sul valore degli investimenti.
Le tensioni geopolitiche possono indurre i Paesi a limitare l’accesso alle principali risorse e alcune di quest’ultime hanno funzioni cruciali. In futuro, i partner commerciali presteranno probabilmente maggiore attenzione agli scambi con gli alleati geopolitici, con conseguenti inefficienze economiche e forti pressioni sui prezzi sottostanti delle risorse.
Conflitto. Guerre commerciali. Eventi climatici. Dove sorgeranno i futuri problemi legati alle risorse? Gli investitori dovrebbero essere consapevoli delle implicazioni che si avranno con la transizione verso un mondo multipolare, con due centri di gravità – Cina e Stati Uniti.
La scarsità dell'insieme di risorse di cui una popolazione ha bisogno per sopravvivere scatena nell’immediato disordini sociali e azioni geopolitiche. Generalmente questa categoria di risorse include aria, acqua, cibo e riparo dal freddo/caldo (comprese anche alcune forme di energia).
La scarsità di risorse appartenenti alla seconda categoria, quelle che contribuiscono al funzionamento e alla prosperità dell’economia di un Paese, normalmente scatena disordini sociali e azioni geopolitiche da parte dei governi. Tuttavia, i tempi di reazione passano da una risposta immediata, in caso di emergenza per la sicurezza economica, a una risposta protratta nel tempo, in caso di lento indebolimento della prosperità economica.
La scarsità di risorse che mettono a rischio le aspirazioni geopolitiche di leader e popolazioni può scatenare disordini sociali e dure azioni governative, ma i tempi di reazione variano dalle emergenze di sicurezza nazionale a una lenta evoluzione dei giochi di potere strategici a lungo termine, in cui tendenzialmente il tempo di risposta è graduale.
Dall’analisi delle risorse (naturali e materiali) e del loro complesso rapporto con la geopolitica, alcune considerazioni per gli investitori appaiono evidenti:
Tale ordine mondiale sembra destinato a emergere nei prossimi decenni e a ruotare intorno a due centri di gravità: Cina e Stati Uniti.
Quasi tutti i Paesi sono piuttosto dipendenti da altri Paesi non alleati, dal punto di vista delle risorse. Cambi di alleanze e nuove partnership influiranno sui prezzi delle risorse e, di conseguenza, potrebbero influenzare radicalmente il valore degli investimenti.
Nonostante continui a recuperare terreno in termini di potere geopolitico rispetto ai paesi occidentali, la Cina sembra essere più vulnerabile in termini di risorse di quanto normalmente si pensi.
L’attuale blocco USA-UE-NATO continua ad apparire ben attrezzato, soprattutto per quanto riguarda la risorsa più importante: il know-how. Tuttavia, gli Stati Uniti, e ancora di più il Giappone o l’Unione Europea, dopo la decisione di abbandonare la loro dipendenza energetica dalla Russia e orientarsi verso le fonti rinnovabili, devono confrontarsi con un’altra dipendenza, quella da minerali e metalli.
La multipolarità geopolitica che influisce sull’accesso alle risorse e sugli scambi commerciali può creare una distorsione nei modelli economici normalmente utilizzati dagli investitori per determinare il prezzo delle risorse e degli asset alle stesse collegati. Poter cogliere e sfruttare le opportunità offerte da uno scenario così complesso e trainato dalla geopolitica è il terreno ideale per la competenza e la flessibilità dell’investimento attivo.
Consideriamo la lotta per le risorse in atto a livello mondiale parte integrante del lavoro svolto all’interno delle nostre boutique di investimento, dove condividiamo alcuni esempi di realpolitik delle risorse e degli investimenti e di come gli investitori dovrebbero pensare alle risorse per massimizzare il successo dei loro investimenti.
Il caso della catena del valore dei veicoli elettrici a batteria (VEB): da un mercato globale a uno diviso. Il mondo è cambiato. Nei prossimi 10 anni, nell’emergente economia delle batterie i veicoli elettrici (VE) avranno costi e capacità enormemente superiori rispetto ai motori a combustione. Secondo le previsioni, il tasso di penetrazione dei VE raggiungerà il 50 per cento circa entro il 2030, rispetto al 12 per cento del 2022.
L’ingegno umano potrebbe avviare alcune transizioni verso fonti di energia più efficienti e/o economiche. Le più importanti sono quelle dal legno al carbone, dal carbone al petrolio, dal carbone al gas naturale, o dal carbone all’energia nucleare.
L’utilizzo inefficiente delle risorse è evidente a vari livelli della filiera alimentare, dalla coltivazione delle piante alla trasformazione degli alimenti e alla distribuzione finale. L’acqua e i prodotti chimici agricoli, come fertilizzanti e pesticidi, sono fondamentali, ma spesso causano sprechi e danneggiano l’ambiente. L’agricoltura di precisione ha il potenziale per trasformare il settore.
In passato, il settore degli impianti fotovoltaici a livello mondiale era dominato dai Paesi europei. Nel 2014, la Cina ha superato l’Europa, grazie ai significativi investimenti effettuati in capacità produttive all’avanguardia, e attualmente domina le filiere mondiali della transizione energetica. Tali cambiamenti illustrano come gli investimenti in società trainate dagli incentivi possono trarre beneficio da un approccio di gestione attiva, poiché le logiche sottostanti possono subire cambiamenti improvvisi una volta che cambiano le regole.
