Investors’ Outlook: Anticipare gli eventi per cogliere le opportunità
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- L’economia USA potrebbe indebolirsi ulteriormente perché l’impatto dei rialzi dei tassi d’interesse deve ancora farsi sentire appieno. Ribadiamo, dunque, la nostra view: gli USA entreranno in recessione nella prima metà del 2024.
- L’economia globale è troppo debole per gestire il forte incremento dei rendimenti obbligazionari. Pertanto, anche in assenza di una recessione, la Federal Reserve USA (Fed) potrebbe dover tagliare presto i tassi, in quanto la politica monetaria è troppo rigida per il livello d’inflazione attuale. E data la situazione dell’economia dell’Eurozona, la Banca Centrale Europea potrebbe iniziare a tagliare i tassi ancor prima della Fed.
- Non è il momento giusto per apportare grossi cambiamenti al nostro portafoglio, ma abbiamo attinto alla liquidità per potenziare i fondi alternativi a scopo di diversificazione.
Anticipare gli eventi per cogliere le opportunità
con l’avvicinarsi della fine dell’anno, i mercati sono entrati in modalità rally prenatalizio e scontano una virata della Fed alla luce di due dati importanti: l’inflazione rimane su una traiettoria calante dopo un temporaneo incremento, con tutte le componenti che puntano nella giusta direzione, e la crescita dei posti di lavoro ha iniziato a rallentare. Brutte notizie, ma in realtà positive: poiché l’economia sta rallentando, la Fed potrebbe porre fine ai rialzi in virtù del suo doppio mandato di massima occupazione e stabilità dei prezzi.
Molto è stato fatto per contrastare l’inflazione, ma raggiungere nel breve periodo il target del 2 % sembra un obiettivo impossibile. Comprendiamo l’approccio aggressivo della Fed, ma non dobbiamo dimenticare che per un decennio la banca ha ignorato il fatto che l’inflazione fosse sotto il target; allo stesso modo, potrebbe non importarle se rimarrà di poco superiore. La linea dura va mantenuta per salvare le apparenze. Sarà comunque difficile scendere al 2 % senza entrare in recessione e i mercati non dovrebbero lasciarsi trascinare dalla speranza di un soft landing.
Mentre il dibattito sulla recessione prosegue, ci tornano in mente le parole dell’economista Paul Samuelson: «Il mercato azionario ha previsto nove delle ultime cinque recessioni». Manteniamo la nostra view di recessione perché più a lungo i tassi rimangono elevati, più è probabile che qualcosa si rompa. E anche se le previsioni meteo sono contrastanti, ciò che conta è quello che si indossa, e noi ci porteremo dietro l’ombrello.
Prevediamo un contesto più impegnativo rispetto al passato. Come tipica reazione all’imminente arrivo di una recessione ci aspetteremmo un sentiment di avversione al rischio, ma stavolta la situazione è diversa: le aziende sono in salute, con bilanci solidi e costi di servizio del debito ai minimi storici – al 20 % dell’utile netto rispetto all’80 % prima della crisi finanziaria globale. A preoccupare gli investitori sono il debito pubblico (il motivo per cui cripto e oro vanno così bene) e le problematiche geopolitiche, ostacoli che potrebbero persistere per tutto il 2024.
Non è il momento giusto per apportare grossi cambiamenti al nostro portafoglio, ma abbiamo attinto alla liquidità per potenziare i fondi alternativi a scopo di diversificazione. In questo Investors’ Outlook troverete le nostre prospettive per il 2024 e per il dollaro, e un Q&A con il nostro Senior ESG Analyst sulla transizione energetica e le sue conseguenze per gli investitori.
La pubblicazione tornerà all’inizio di febbraio. Nel frattempo, riflettendo sulle dinamiche dello scorso anno, rimaniamo vigili e proattivi per affrontare il panorama economico in costante evoluzione, pronti a cogliere le opportunità che il nuovo anno ci riserva.
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